Riportiamo, come pubblicato dal sito BsNews, un comunicato di Luigi Lacquaniti (deputato Pd) in cui si dice no al ritorno del Bigio in piazza Vittoria e si sostiene sostiene addirittura che il governo si sarebbe espresso in via definitiva contro questa ipotesi. La battaglia pro Bigio non è politica, non è di sinistra e tanto meno di destra: ciascuno è libero di pensarla come vuole (per fortuna il Fascismo è stato sconfitto), ma non accettiamo che nessuna parte strumentalizzi la vicenda. Caro Lacquaniti, non è vero che il governo si è espresso “in via definitiva” contro: si è espresso (in via transitoria) un sottosegretario dicendo sostanzialmente che se il sindaco di Brescia e la città non lo vogliono non va rimesso. Un’affermazione più ovvia dell’ovvio. Lapalissiana. Anche noi riteniamo che se i cittadini non lo vogliono non va rimesso. Ma per ora è il sindaco a non volerlo, ai bresciani dovremmo chiederlo con un referendum cosa vogliono fare.
ECCO COSA HA SCRITTO LACQUANITI!
Ogni tanto tornano i tentativi nostalgici di ricollocare in piazza Vittoria la statua denominata l’Era Fascista, altrimenti conosciuta come il Bigio. Ieri l’assessora regionale Beccalossi ha addirittura coinvolto la Soprintendenza per i Beni Architettonici per sapere se in piazza Vittoria è artisticamente coerente posizionare statue che non siano fasciste.
Ma quella statua non può stare in piazza Vittoria. Proprio per ciò che rappresenta, l’era fascista. Non può stare in piazza Vittoria proprio perché è stata abbattuta e rimossa nel 1945 dai partigiani che combattevano per la libertà dell’Italia dalla dittatura e dal fascismo. Che la nostra Costituzione vieta di esaltare e riproporre.
Non può stare in piazza Vittoria perché piazza Loggia è li, a due passi. Sarebbe uno sfregio grave, inaccettabile ed offensivo alle vittime di quella strage neofascista.
Sulla questione tra l’altro si è già espresso in maniera definitiva il Governo, che da me interrogato in Commissione Cultura nel maggio 2014 ha risposto per bocca della sottosegretaria Ilaria Borletti Buitoni ritenendo inopportuna la collocazione della statua in piazza Vittoria e mettendo già allora la parola fine a questa vicenda: “Questo Ministero è consapevole che non si possa prescindere in alcun modo dalla sensibilità e dai sentimenti della città, quali espressi dal Sindaco, ricordando che Brescia subì, in una stagione cupa della storia d’Italia, una ferita tutt’ora sanguinante ad opera di un terrorismo che tanti elementi induco a ricondurre alla matrice neofascista”.
La Beccalossi e Fratelli d’Italia se ne facciano una ragione, la statua dell’Era Fascista non tornerà in piazza Vittoria a Brescia.
On. Luigi Lacquaniti,
Partito Democratico