Brescia, se il Bigio non torna il centrodestra chiederà i danni al sindaco?

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Continua a far discutere la questione del ritorno del Bigio in piazza Vittoria. Se n’è occupato anche il quotidiano on line BsNews.it, con un articolo in cui l’ex assessore Mario Labolani annuncia un esposto alla Corte dei conti se il Bigio non sarà ricollocato sul suo piedistallo. Richiesta giusta, anche se riteniamo che non si debba aggiungere danno a danno, perché a pagare sono sempre i cittadini: la Loggia deve rimettere il Colosso al suo posto e basta. Il testo dell’articolo è quello che trovate di seguito:

Il centrodestra è pronto a fare un esposto alla Corte dei conti se il Comune metterà un’altra opera al posto del Bigio sul piedistallo di piazza Vittoria. Ad annunciarlo è – con un’intervista a BsNews – l’ex assessore ai Lavori pubblici di Palazzo Loggia Mario Labolani, tra i principali sostenitori del progetto finanziato dalla giunta Paroli per ricollocare il colosso del Dazzi nella sua posizione originaria.

“L’intervento di riqualificazione di piazza Vittoria è costato circa 5 milioni di euro”, ha sottolineato Labolani, “ma di questi circa mezzo milione è stato utilizzato esclusivamente per finanziare il ritorno del Bigio, perché la Sopraintendenza aveva vincolato l’intervento alla realizzazione di un basamento adeguato e di una fontana, oltre che al rinforzo strutturale della piazza e al restauro della statua. Tali risorse non sarebbero state spese senza il progetto di ricollocare il Bigio. Per questo”, incalza Labolani, “è evidente che il sindaco Del Bono provocherà un danno erariale al Comune se non toglierà il Bigio dal magazzino per ricollocarlo nella posizione originaria”.

Da qui l’annuncio di scrivere una lettera alla Soprintendenza ai beni culturali e di presentare ricorso alla magistratura contabile. “Non so ancora se l’iniziativa sarà condivisa dal centrodestra”, chiarisce l’ex assessore, “ma sono pronto anche a farlo personalmente”.

Labolani contesta anche la decisione di mettere un’altra opera sul basamento con il contributo – decisivo – di finanziatori privati. “Il presidente di Brescia Musei Massimo Minini parla di almeno 50mila euro per mettere temporaneamente sul basamento un’opera di Mimmo Paladino”, attacca, “ogni dodici mesi dovremo trovare questa somma per il capriccio di qualcuno di non rimettere il Bigio al suo posto? Rischiamo di finire cornuti e mazziati. Inoltre”, chiosa, “vorrei capire chi pagherà questi soldi. Perché l’anonimo finanziatore privato farà un regalo al sindaco, ma non certo alla città e ai bresciani. Anzi… E non mancheremo di ricordarlo”.

 

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