“Ritorna alla sua collocazione originale, dopo decenni di oblio, di polemiche storico-politiche, di ostacoli burocratici”. “Settantasei anni dopo l’innalzamento di Piazza della Vittoria, e 63 anni dopo il brutale abbattimento, la statua di Arturo Dazzi ritorna nel luogo per il quale fu scolpita”. E’ questo l’incipit della doppia introduzione del libro “Brescia e il colosso di Arturo Dazzi” di Franco Robecchi, edito da Compagnia della stampa Massetti Rodella “con il contributo del Comune di Brescia” nel 2008. A firmare i due pezzi gli allora assessori Mario Labolani (Lavori pubblici) e Andrea Arcai (Cultura). Più nostalgico (un po’ troppo…) il primo, decisamente più istituzionale il secondo che rivendica la continuità con la volontà espressa dalla precedente giunta di centrosinistra (Corsini). Sta di fatto però che il Bigio in piazza Vittoria non ci è ancora tornato. E quel libro, per i pochi che ne hanno una copia, rimane un curioso cimelio.